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Tu continua a immaginarmi

"Hanno acceso un rametto d'incenso. Ora parlano. Parlano a bassa voce. La fiamma deve aver già arso l'estremità del bastoncino, riesco a sentirne l'odore. Si sono ricordati che amo questo profumo.

Parlano ancora, li sento, ma loro non lo sanno. Non posso parlargli, spero che capiscano che non posso. Vorrei tanto parlare con loro. Mamma, cosa stai facendo? Ti stai avvicinando, adesso mi accarezzi i capelli. Non preoccuparti, mamma, io sto bene. Non sento dolore. Non immaginarmi in questo letto di ospedale: immaginami seduta sulla sedia, in giardino, come quando ero a casa con te, felice. Immagina che stiamo parlando: tu mi stai chiedendo di quel vestito che mi hai regalato, vuoi sapere se mi piace. Mamma, mi piace. Te lo avevo detto? Io ti ho risposto che l'avrei indossato il giorno della festa, a casa di Michelle. C'è anche lei con te, adesso. Sento la sua voce, la sento piangere. Non deve piangere. Mamma, dille di non piangere.
Continua a immaginami, mamma. Pensa a quel giorno in cui ti ho detto che volevo andare al mare e tu mi ci hai portato. Ricordi quanto abbiamo corso, sulla spiaggia? E le risate, ti ricordi le risate? Era bello, mamma.

No, non smettere di accarezzarmi, io ti sento. Non pensare che non lo senta, il tuo dolore; sono sempre qui con te, anche se resto in silenzio. Io ci sono. Guardami, sono qui.
Continua a immaginarmi, mamma; non lasciarti sprofondare nella tristezza, non farlo mai, perché io sarò con te. Anche quando tutto sarà finito, io sarò con te. Non ti abbandonerò mai.
Non hai sbagliato in niente, lo sai? Non te l'ho mai detto, ti chiedo scusa. Mi perdoni?
Ti voglio bene, mamma.

Il profumo d'incenso mi sta avvolgendo, adesso mi sembra di stare a casa con te, sdraiate entrambe sul tappeto del soggiorno, a giocare a scacchi, accanto al camino acceso. Te lo ricordi, mamma? Mi facevi sempre vincere, credevi che non lo sapessi? Non sono mai stata brava quanto te e tu lo sapevi, e sbagliavi le mosse, solo per farmi vincere. E dicevi sempre che ero io la migliore.

Cosa sta dicendo, cosa vuole l'infermiera? No, mamma, non dirle così! Non mi muovo, non mi muovo ma ti sento! Anche se non sono aperti, i miei occhi ti vedono! Ti vedo soffrire, ti sento disperarti per me. Non abbandonarmi, anche se sono immobile. Ho solo diciassette anni. Non lasciarmi andare via, perché io ci sono! Mamma… mamma!

Cosa mi sta facendo? Che cos'è? Non ho fame, dille di smetterla. Ma che cos'è? Non farle mettere il tubicino.
Non voglio nulla, voglio solo che torni qui. Continua a parlarmi, ad accarezzarmi. Ti sento sempre più distante. Mamma, torna qui. Dove sei? Non ti sento.
Mamma, mi sto spegnendo vero? Non sento più il profumo dell'incenso, anche lui si è spento. Resta solo cenere. Non sento più niente. Mamma, non volevo abbandonarti. Perdonami."

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