Codici apparenti
In principio c’è la poesia. Dopo, l’altra scrittura. In principio c’è la voce della percezione e del magma del pensiero; solo dopo può farsi sentire la voce della ragione e dell’intelletto.
Eppure, in principio c’è già la parola.
Eccomi dunque a scrivere il controcanto della melodia originaria di “Codici apparenti”, mentre sguardi di io-tu si incrociano tra pensiero e parole, quelli tra primo scrittore e primo lettore. […]
Ma, soprattutto, poesia di poesia, un libro di incantesimi in rima, furto di irrilevanti atomi/e insensibili tracce/di tempo e di dolore; poesia di poeta-corvo indaffarato a radunare segreti sospiri di vento; poesia forma originaria,/scaturita in un tempo impercettibile.
Grande poesia. Ora posso dire: bella poesia